
L’imprenditore di successo tiene alla sicurezza della propria azienda e di preoccupa di proteggerla dalle minacce di una società sempre più competitiva e piena di rischi che possono minacciare quanto costruito in anni di lavoro.
Per questo aziende grandi e piccole si dotano di allarmi antintrusione, di muri perimetrali, sbarre alle finestre, di robuste porte di accesso e di un buon impianto di videosorveglianza. Bene. Ora, semplificando, l’azienda è protetta dalle minacce esterne.
La situazione cambia se il problema viene da dentro!
Sono poche le aziende, grandi o piccole, che sanno proteggersi bene dalle minacce che provengono dall’interno e che potrebbero causare danni irreparabili al patrimonio aziendale.
Che il vostro patrimonio sia costituito dalla merce o dalle materie prima a magazzino, dal know how industriale (processi, metodi), dai vostri brevetti, dalle vostre strumentazioni o dal vostro parco clienti, difenderlo dall’esterno è più facile che difenderlo dalle persone che vi entrano in contatto ogni giorno.
Un interno ben motivato a rubare, a danneggiarvi o comunque ad approfittarsi della sua posizione e della vostra fiducia farebbe ben poca fatica: non deve superare muri perimetrali o impianti antiintrusione, deve solo aspettare il momento buono.
Come ci si può proteggere dalla minaccia insider?
Occorre capire per prima cosa chi all’interno della nostra azienda può costituire una minaccia. L’insider ostile potrebbe ricoprire posizioni all’interno dell’organigramma aziendale: non importa che si tratti del top manager, del magazziniere, del venditore o dell’addetto alle pulizie. Importa che è già dentro e potrebbe approfittarne.
Vi sono diverse motivazioni che possono spingere persone di ogni tipo ad attaccare l’azienda in cui lavorano possono essere, ma di sicuro hanno a che fare con bisogno, opportunità o percezione di poter rimanere impuniti. Senza contare l’azione banalmente vigliacca generata dal rancore personale.
Una paga percepita come bassa, un cattivo ambiente lavorativo, l’antipatia verso capi o diretti superiori, la semplice opportunità, una situazione di forte indebitamento, problemi di droga o gioco (ludopatia), ricatti, interessi personali, concorrenti e altri motivi dovuti alle più disparate circostanze potrebbero indurre a colpire anche persone apparentemente insospettabili.
Il dipendente od il concorrente infedele potrebbe fare “danni” di diversa natura all’azienda. Ad esempio potrebbe:
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RUBARE (soldi, merci, materiali, informazioni, o peggio ancora di segreti industriali e di tempo…il più rubato da sempre).
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DIROTTARE CLIENTI o COMMESSE (verso aziende concorrenti che lo pagano, o in cui ha interessi personali anche in nero)
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DANNEGGIARE L’IMMAGINE AZIENDALE (diffamandone l’operato, denigrando il datore di lavoro sul web, sui media o in determinati contesti pubblici.
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CREARE MALCONTENTO (creare divisioni zone di attrito all’interno dell’ambiente di lavoro per bloccare la produzione o semplicemente creare problemi.
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SPIARE I SEGRETI AZIENDALI (occultare microspie, inserendo software trojan, copiare progetti, brevetti, processi o liste di clienti, accedere a banche dati abusivamente)
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FAVORIRE L’INTRUSIONE di MALINTENZIONATI (disattivando allarmi o misure di sicurezza, lasciando aperte porte o finestre, rubando o diffondendo credenziali d’accesso ai sistemi informativi, cedendo il badge a terzi)
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SABOTARE volontariamente i processi aziendali, danneggiando macchinari o materiali proprietà o macchinari, rallentando la produzione (per i più disparati motivi).
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DANNEGGIARE il patrimonio aziendale…
Il più delle volte questi danni vengono scoperti quando è tardi, creando inoltre un ambiente di sospetto, e sono difficili da ricondurre ai responsabili.
Come proteggersi?
Il primo comandamento è: “se non vuoi delinquenti in casa, non assumerli!”. È opportuno controllare bene i curricola e le referenze delle risorse che intendete assumere o dei partner commerciali od industriali con cui volete dar vita a progetti condivisi. Studi di settore indicano che il 50% dei curricola riportano falsi. Quanti finti “dottori” o finti “economisti” o finti “medici” abbiamo visto nei fatti di cronaca!
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Create un programma di verifica preassuntiva: già in fase di scelta di candidati per una determinata posizione lavorativa, magari dirigenziale o strategica, il controllo del curriculum vitae è utile a prevenire assunzioni sbagliate.
Un buon investigatore saprà darvi supporto nel valutare la veridica dei curricola, la reputazione nei precedenti impieghi, nel verificare che non vi siano dichiarazioni false o pretenziose, o che non abbia conflitti di interessi non dichiarati. (famosa la storia della vetreria che fallì perdendo un cliente dopo l’altro: indovinate che azienda aveva il fidanzato della segretaria dell’ufficio commerciale!?
È legale verificare? Per essere a prova di privacy anche con i candidati, è opportuno inserire nell’informativa e nel consenso privacy che fate firmare normalmente durante i colloqui di selezione, due righe per comunicare loro che nel processo di selezione vi riservate di verificare le dichiarazioni rese. Naturalmente avvalendovi di investigatori professionisti con apposita licenza!
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Fate firmare patti di non concorrenza e di riservatezza a tutti i vostri dipendenti e partner! Gli “Insider” più pericolosi sono quelle persone che occupano ruoli strategici, (amministratori, capi area o direttori commerciali) e possono spostare grandi pacchetti clienti da aziende ad altre, creando perdite anche consistenti. Per queste figure è bene anche fare controlli periodici se avete la sensazione spostamenti di clienti verso altre aziende. Fidatevi di chi ha una certa esperienza, controllare è meglio che curare!
È legale verificare candidati e/o dipendenti e partner? Si, è un diritto del datore di lavoro.
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Dotatevi di un sistema di controllo accessi: è importante capire chi e quando entra nelle pertinenze dell’azienda (specialmente nelle zone più sensibili come le aree di stoccaggio, i locali dove tenete i server, gli uffici commerciali ed i locali di ricerca e sviluppo. Installare un controllo accessi con badge permetterà di quantificare le persone operanti nell’attività in ogni momento. Compartimentando gli spazi in base alle reali necessità di accesso dei lavoratori, si ridurrà notevolmente la minaccia posta da accessi immotivati od intrusioni a stock di materiali o segreti industriali o commerciali od intrusioni in aree sensibili.
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Implementate misure di sicurezza informatiche. Non farlo è pura follia! Il perimetro della tua azienda oggi viaggia sulla rete. Misure base come password sicure e cambiate frequentemente, firewall hardware o software, antivirus e sistemi operativi sempre aggiornati, e una strategia con compartimentazione dei dati sono la base per la sicurezza dei dati all’interno dei computer.
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Di questi tempi non dimenticate i rischi dello Smart Working: se avete già messo in sicurezza la rete aziendale ricordate che quelle domestiche spesso non lo sono! Dotate chi lavora a casa di VPN e informate i dipendenti con una policy dedicata: i dispositivi aziendali (pc, tablet, smartphone) devono essere usati SOLO per lavoro. Un virus preso a casa potrebbe farvi perdere anni di informazioni!
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Quando avete dubbi seri (furti interni, assenteismo etc.) verificate! Ad esempio se avete motivo di sospettare che un dipendente faccia uscire dall’azienda materiale per poi rivenderlo è possibile attivare servizi di pedinamento, effettuati da investigatori privati muniti di licenza prefettizia valida, in modo da ricostruire tutti i passaggi e poter chiedere i danni alla persona oltre naturalmente che a poterla licenziare per giusta causa.
In caso di leciti sospetti è permesso controllare non solo i dipendenti, ma anche quel personale non assunto dall’azienda stessa, ma che per conto di cooperative o ditte esterne espleta servizi all’interno dell’attività, prime fra tutte gli addetti alle pulizie, oppure i tecnici di manutenzione. Tutte queste persone, se sospettate, possono essere oggetto di controlli effettuati fuori dalle pertinenze dell’aziende.
Rientrano in questi casi anche quei dipendenti che magari metodicamente o per lunghi periodi, si mettono fraudolentemente in malattia o “abusano” dei permessi legge 104 per propri scopi personali diversi, come ferie, attività sportive o lavorative in nero o altri interessi. Anche qui pedinamenti e appostamenti effettuati da investigatori autorizzati possono essere fondamentali per risolvere situazioni.
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Quando il problema è conclamato, ad esempio nei furti ricorrenti di cassa o magazzino o sabotaggi di varia natura, è possibile – previa apposita denuncia alle autorità – (spesso in piena collaborazione con loro) l’utilizzo di sistemi video occultati, per poter contrastare furti di materiale. Come per i controlli occulti canonici (pedinamento e appostamento), anche l’uso di sistemi video occultato deve rispettare alcuni principi: devono essere circoscritti e limitati nel tempo. In poche parole, devono essere messi in atto per verificare determinate e precise situazioni di offesa al patrimonio aziendale per il periodo di tempo strettamente necessario.
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Bonificate gli uffici strategici da microspie, periodicamente. Dopo le bonifiche chiudeteli sempre a chiave e fateli pulire solo in presenza di persone fidate! La serenità di non essere ascoltati dalla concorrenza non ha prezzo.
NOTA BENE
Le modalità con cui fare questi controlli fanno la differenza. Non tutte le aziende hanno la possibilità di avere in azienda un professionista della sicurezza come un investigatore privato o un security manager che – in base alle caratteristiche ed esigenze dell’azienda – sapranno come impostare al meglio le azioni preventive (o curative) da intraprendere, in modo da difendere gli interessi dell’azienda rispettando le varie disposizioni di legge in materia di lavoro e privacy dei lavoratori.
È sempre possibile ricorrere quando serve al professionista esterno.
L’importante è usare sempre e solo professionisti qualificati e dotati di apposita licenza prefettizia: diversamente commettereste un reato, le prove raccolte risulterebbero illegali ed inutilizzabili e oltre ad aver perso tempo e soldi rischiereste una richiesta danni!
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Comments (3)
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