
Quando ingaggiate un investigatore privato per far pedinare il vostro coniuge , oppure un dipendente o il socio che pensate stia tradendo la vostra fiducia, dovete – per obbligo di legge – dare mandato per iscritto al titolare dell’agenzia che effettuarà la ricerca delle informazioni che vi servono.
Ma perché dovete dare mandato per iscritto? Non basta il semplice colloquio? La risposta è NO. Il motivo principale sta nelle disposizioni normative che regolano l’attività dell’investigatore privato, il quale è tenuto a tenere un registro degli affari dove deve annotare tutti i clienti che si servono dei suoi servigi. Il suddetto registro può essere visionato dalle Autorità giudiziarie su richiesta.
Cosa viene annotato nel registro degli affari? Nel registro degli affari vengono annotati i dati anagrafici dei clienti e il tipo di indagine richiesto. Naturalmente la vostra privacy è tutelata, solo l’autorità può visionare il registro.
Per compilare questo registro occorre prima dare mandato all’investigatore privato, e cioè compilare un foglio dove verranno riportati tutti i dati anagrafici del cliente, se è una persona giuridica oltre ai dati aziendali anche quelli della persona che procede ad incaricare il detective. Di solito il titolare dell’azienda o il legale rappresentante o una persona delegata. Oltre ai dati anagrafici anche tutti i dati necessari alla fatturazione dei servizi richiesti.
La data di conferimento del mandato verrà riportata nel registro degli affari, cosi come la data prevista di fine dell’incarico, che si considera il termine ultimo per poter trattare i dati raccolti, dopo la quale l’investigatore consegnerà il rapporto e dovrà per obbligo cancellare tutti i dati in suo possesso per non contravvenire alle disposizioni sulla privacy.
Nel mandato occorre riportare il tipo di indagine che si vuole effettuare, le modalità che serviranno per effettuare le ricerche informative quali ad esempio l’appostamento, il pedinamento o l’intervista di fonti o testimoni.
Anche la ragione che sta alla base dell’investigazione deve essere documentata. Potrebbe essere un comportamento anomalo del partner, come il rincasare a casa sempre più tardi dal lavoro, un cambio di atteggiamento del coniuge, sempre più spesso al telefono e che ha iniziato ad andare in palestra come mai prima. Un altro motivo potrebbe essere il fatto che un vostro dipendente puntualmente si mette in malattia dal giovedì al lunedì… oppure un ammanco di prodotti dal proprio inventario o di soldi dalla cassa.
Infine, va riportato nel mandato l’interesse legittimo che giustifica l’indagine o il diritto da difendere in sede giudiziaria, che potrebbe essere una richiesta danni, un licenziamento per giusta causa o l’addebito della separazione.
Tutto quello che viene riportato sul mandato va poi firmato dal cliente / mandante insieme alla presa visione dell’informativa privacy.
Ora che il mandato d’incarico investigativo è firmato, l’investigatore privato può iniziare il suo lavoro, perché si ricorda che il suddetto non può per sua iniziativa effettuare indagini.
Se un investigatore non vi chiede di compilare un mandato investigativo, fate attenzione. Potrebbe trattarsi di un abusivo che raccoglierà solo prove che non avranno nessun valore in aula.
Affidatevi a investigatori autorizzati che con la loro professionalità tuteleranno i vostri interessi e diritti senza farvi incorrere in altri problemi!